
Essere la prima gara dell’anno, per di più in periodo di emergenza, non è roba da poco! Il rischio di vedere pochi runner sulla linea di partenza, vuoi per il freddo o vuoi per i problemi legati al Covid, era reale. Eppure la New Balance Corsa della Bora ha segnato un record di finisher, tutti entusiasti di poter nuovamente tornare a mettersi alla prova e attenti nel rispettare i rigidi protocolli messi in atto dall’organizzazione (dei quali vi avevamo già parlato sia con i nostri servizi online sia sulla rivista cartacea), affinchè la competizione potesse svolgersi in sicurezza.
Giunta alla sua settima edizione, la Corsa della Bora 2021 si è svolta il 9 e 10 gennaio sotto l’egida di AICS e Fidal ed è stata organizzata da Asd Sentierouno e Trieste Atletica.
I numeri – Nonostante il gelido vento di Bora che ha soffiato giorno e notte, cono stati circa 1.400 gli iscritti alla competizione che si è svolta su cinque diversi percorsi del Carso triestino. Dei 2.097 iscritti totali, in realtà, 679 hanno fatto spostare l’iscrizione al 2022, sfruttando la clausola a tutela del concorrente che permetteva lo slittamento per impossibilità di partecipare per ragioni legate al Covid. In questa quota moltissimi stranieri, tra cui tedeschi e austriaci, ma anche sloveni e croati naturalmente.
Al termine della competizione l’organizzazione, trasparente come sempre, ha voluto fornire dati precisi: delle 1.418 iscrizioni confermate per il 2021, 148 sono state respinte per mancanza di documentazione completa o valida e 226 non si sono presentati al via. I finisher sono stati, in totale, 1.029 (su 1.044 partenti).
Le gare (delle distanze di 16, 21, 42, 57 e 80 km) sono partite da cinque diversi punti della provincia di Trieste – rispettivamente da Visogliano, l’Obelisco di Opicina, la ciclabile Cottur a San Giacomo, Basovizza e infine il bivio di Miramare – per poi completare il proprio itinerario al centro sportivo di Visogliano.
“La percentuale di finisher è davvero straordinaria. Come straordinario è il risultato dal punto di vista degli interventi richiesti dal personale sanitario, praticamente nulli e con zero ospedalizzazioni. Senz’altro un ‘effetto collaterale’ del piano anti-Covid”, ha dichiarato l’organizzazione.
Le misure anti-Covid – Il complesso piano anti-Covid ha naturalmente rivoluzionato completamente la fruizione dell’evento, ma questo già era previsto. Tra i cambiamenti più evidenti: l’accesso al Bora Village solo agli atleti in possesso di autocertificazione (ricordiamo che era stata prevista anche la possibilità di sottoporre tutti a un tampone) e previa verifica della temperatura in un Safe Box con termo scanner; la prenotazione obbligatoria del proprio pettorale entro una specifica fascia oraria; la prenotazione dell’orario di partenza della gara con fasce orarie ampie per il via e scaglioni di 15 minuti entro cui poter partire liberamente, raggiungendo lo start per mezzo delle navette (su cui si poteva salire solo con prenotazione verificata tramite QR code) oppure autonomamente (ma sempre avendo prenotato l’orario); la fruizione dei ristori con sacchetti mono-porzione dolci e salati e bicchiere personale; guardaroba autogestito con il proprio borsone inserito in un sacco di plastica fornito dall’organizzazione e poi igienizzato.
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