
È situato a meno di 50 chilometri da Aspen, più precisamente nella città di Carbondale che rappresenta uno snodo nel sistema viario del Colorado, il primo flagship store del Nord America firmato Crazy.
Dopo aver avviato una propria filiale l’anno passato, il brand italiano made in Valtellina continua a crescere e sceglie il cuore nevralgico del mondo outdoor degli Stati Uniti per avviare il nuovo punto vendita che ben si colloca all’interno della strategia Crazy di aprire vetrine in collaborazione con i propri partner sul territorio.
Apriamo negozi Crazy lavorando in accordo con interlocutori che credono nella nostra proposta e che rappresenta una voce fuori dal coro nel comparto dell’abbigliamento tecnico da montagna
Luca Salini
“Siamo davvero soddisfatti per questa apertura: avviare uno store monomarca oltreoceano è sempre stato uno dei nostri obiettivi e vederlo finalmente realizzato è motivo di grande orgoglio. L’apertura di negozi si colloca all’interno della strategia di completamento della rete distributiva e non si sovrappongono mai a quelli dei nostri distributori sul territorio. Ecco perché li apriamo in collaborazione con i dealer Crazy: valorizziamo la loro conoscenza del territorio con la forza di un brand innovativo e dal forte contenuto tecnico” commenta Luca Salini, amministratore delegato di Crazy.
Fedele alla propria filosofia Fast & Light , l’abbigliamento sportivo per la montagna del marchio bormino rappresenta un’alternativa per il consumatore americano, abituato a capi dal taglio più morbido e dalla performance dei tessuti impiegata non prioritaria nella decisione d’acquisto.
Quella che Crazy sta seguendo è una strategia commerciale estremamente precisa e prevede una forte partnership con i player che operano sul territorio: nel caso del Colorado lo store è stato aperto con il supporto di Cripple Creek, distributore Crazy ad Aspen, e l’intera operazione è stata coordinata dal team Crazy guidato da Alessandro Lafranconi.
“Si tratta di un progetto ambizioso a cui teniamo tantissimo. I ragazzi hanno fatto un lavoro eccezionale e non potrei esserne più contento. Non è stato semplice ma grazie al sostegno di Cripple Creek, punto di riferimento nel mercato outdoor nordamericano, il progetto non ha subito rallentamenti. La nostra forza è proprio quella di aprire in collaborazione con i nostri partner: questo permette loro di non subire la concorrenza di un monobrand e consente a noi di avere al nostro fianco qualcuno che conosce le dinamiche di mercato e il territorio“, dichiara Lanfranconi, store manager Crazy .
Il nuovo punto vendita di Carbondale ha ufficialmente aperto i battenti lo scorso weekend e si colloca in un contesto naturale a metà strada tra Aspen e Glenwood Springs, mete ideali per tutti gli appassionati di sport all’aria aperta del nord America.
Cinquanta metri quadrati che vedranno operare quattro dipendenti a rotazione che, oltre a gestire il negozio fisico, si occuperanno del management dell’e-commerce per raggiungere tutti i clienti target negli Stati Uniti.
“Il nuovo store di Carbondale è il primo passo per posizionarci su un mercato che fa storia a sé e che dobbiamo imparare a conoscere. La speranza è che questo sia la pietra miliare di una collaborazione fruttuosa anche per il futuro“, conclude Alessandro Lafranconi.
L’espansione di Crazy sembra dunque inarrestabile tanto che il brand ha annunciato l’apertura di un altro punto vendita in terra italiana: in occasione del ponte dell’Immacolata, gli sportivi piemontesi hanno potuto accedere al nuovo store Crazy a Bardonecchia che consolida la presenza del brand bormino in Val di Susa, a due passi dalla città metropolitana di Torino.
Con queste due nuove vetrine salgono a 13 i flagship store a marchio Crazy.
Commenti