Si chiama “Everesting” e consiste nello scalare una salita tante volte quante ne servono per arrivare a 8.848 metri, l’altezza dell’Everest.

Questa la nuova sfida di Luca Guglielmetti, 38 anni, commerciante appassionato di trail running e da diversi anni parte della community degli ASICS Frontrunner, e Antonio Armuzzi, 52 anni, ex nazionale italiana di pista, strada, cross e ultra maratona e responsabile dell’area running da DF Sport Specialist di Lissone (MB), di cui Outdoor Magazine è stato media partner. I due comaschi, entrambi anche ambassador di BV Sport, hanno concluso sabato 9 ottobre l’Everesting del Monte Bolettone, sul triangolo lariano, la montagna di casa dove sono soliti allenarsi.

Sono partiti alle ore 21 di venerdì 8 ottobre e, dopo aver ripetuto 22 volte, in salita e discesa, il percorso della “direttissima” che porta dall’Alpe del Vicerè (Albavilla) fino alla croce del Monte Bolettone, hanno raggiunto gli 8.848 metri di dislivello positivo, concludendo la loro impresa alle 14:35 del pomeriggio seguente. Per un totale di 17 ore e 35 minuti di corsa/camminata ininterrotta, probabilmente uno dei tempi più importanti in Italia per quanto riguarda gli Everesting della categoria run, accompagnati per più risalite da chi ha voluto stare al loro fianco.

Gli amici presenti alla partenza dell’Everesting

Siamo stati soli per tre risalite, in tutte le altre ci hanno fatto compagnia decine e decine di persone che hanno condiviso con noi parte del viaggio. Da Lecco un gruppo è stato con noi per tutta la notte. C’è stato chi è salito per due, tre, quattro volte e sono sicuro che abbiamo contribuito ad alzare un po’ l’asticella di tutti. È grazie anche a loro se tutto è sembrato più facile e se abbiamo raggiunto il nostro obiettivo“, ha raccontato Guglielmetti, che ora si gode con Armuzzi la felicità e attende l’omologazione, tramite le tracce gps, di Everesting Italy, l’ente certificatore di questa “disciplina”.

Anche noi di Outdoor Magazine li abbiamo seguiti durante cinque risalite ed è stato incredibile.

Per Luca e Antonio non si tratta della prima avventura insieme. Oltre infatti ad allenarsi spesso in coppia, a settembre 2020 avevano corso 115 km: tramite i sentieri delle montagne sopra al lago di Como avevano raggiunto, partendo da Cantù, dapprima Menaggio, traghettato a Bellagio per poi tornare verso casa dalla Dorsale del Triangolo Lariano. Nel luglio 2020 avevano corso durante la notte da Limone Piemonte (CN) a Ventimiglia (IM) attraverso la Via Del Sale. In assenza di gare causa pandemia, questo era stato il loro modo per avere nuovi obiettivi e non perdere la motivazione, ma ora sembrano averci preso gusto. “Tali avventure ci permettono di superare i nostri limiti, di sfidarli e ci appaga tantissimo, ancor più di una medaglia”.

Ci sono scelte, sfide e obiettivi che non tutti possono capire. Ci sono gesti estremi che nascono solo da una grande passione. Ci sono emozioni che non si possono spiegare. E ci sono persone che sono fatte per sognare in grande. Voi avete sognato e ce l’avete fatta.