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Nella meravigliosa cornice del locale Theriva di  Onno (Lc) presso il lungolago della sponda ovest del lago di Lecco si è svolto ieri, lunedì 3 luglio l’evento di presentazione della collezione Outdoor di Garmin ai retailers lombardi, organizzato da Garmin con il supporto dell’agenzia di Giulio Beggio, che da tanti anni (’94) segue la distribuzione del brand americano.

 

“In quegli anni” ha ricordato Beggio in un momento informale al termine della presentazione “in Italia non si sapeva neppure cosa fosse un gps”.

L’evento è iniziato con la presentazione di Christian Longoni, technical trainer sport/outdoor Garmin Italia, che ha presentato le novità del nuovo Fenix 5 e del Forerunner 935 nelle diverse versioni elencando tutti i numeri upgrade rispetto alle versioni precedenti.

inReach: un prodotto che salva la vita

Christian ha poi lasciato la parola a Severino Forini, product manager outdoor/automotive di Garmin Italia che ha parlato del nuovo prodotto Garmin inReach, il nuovo gps outdoor di Garmin con integrato un sistema di comunicazione satellitare Iridium che permette così non solo id orientarsi  durante un escursione, una regata o una spedizione alpinistica ma anche di mandare e ricevere messaggi in caso di necessità, grazie anche al tasto di SOS che permette di comunicare via sms o email con una centrale operativa del centro di emergenza GEOS, specializzato nel contattare i soccorsi in gran parte delle aree del mondo.  Dopo averci presentato il prodotto Severino ha portato il racconto video di due casi reali in cui questo dispositivo è stato in grado di salvare la vita ai suoi possessori. Il primo è quello del fotografo Matteo Zanga, che si trovava a seguito del esploratore Alex Bellini, che voleva attraversare in una settimana il ghiacciaio del Vatnajokkul, in Islanda, per scopi scientifici (entro la fine del secolo il ghiacciaio è a rischio scomparsa). A causa della rottura di un ponte di neve Alex cadeva in un profondo crepaccio, e Zanga era così costretto a chiamare i soccorsi, che in breve riportavano i due in salvo.

La seconda è quella del velista solitario Michele Zambelli impegnato nella traversata dell’oceano Atlantico durante la regata Ostar. Quando probabilmente un cetaceo urta la sua barca staccandone il bulbo, Alex si rende presto conto che deve abbandonare la regata e la barca. Lancia quindi l’SOS, da un’ultima carica allo strumento e poi sale sul gommone id salvataggio, Dopo sole 7 ore, prima l’aereo di avvistamento e poi l’elicottero di soccorso lo raggiungono e viene tratto in salvo.

Sono solo due dei numerosi casi che si trovano sul sito Garmin che raccontano l’utilità di questo tipo di strumenti.

Hervè

Severino lascia poi la parola all’atteso ospite: Hèrvè Barmasse, l’alpinista valdostano di Valtournanche, indissolubilmente legato al Cervino, e fresco fresco del successo ottenuto sulla parete sud dello Shisha Pangma (vi avevamo presentato la sua spedizione in un intervista sul numero di giungo del nostro magazine a pag,. 20) .

Hervè, dopo i casi presentati svoltisi in ruoli remoti, ha tenuto a sottolineare come, dalla sua esperienza di alpinista e membro del soccorso alpino può affermare con certezza che tutt’oggi sulle Alpi ci sono vaste aree dove il cellulare non prende. Infatti, come aveva sottolineato anche Severino, il vero concorrente da combattere per i rivenditori di questo prodotto è la falsa credenza che il cellulare possa prendere dappertutto. Inoltre, un altro punto fondamentale che Hervè ha voluto sottolineare è che, sia il cellulare per coloro che si muovono sulle nostre Alpi, sia il telefono satellitare per chi si muove in aree remote del mondo hanno il grosso limite della batteria. “Puoi avere anche tutti i pannelli solari del mondo ma (ndr e noi stessi in quelle zone lo abbiamo constatato) se in Patagonia hai tre settimane di brutto tempo continuo, è dura ricaricare”. Hervè ha ricordato l’incidente avvenuto proprio in Patagonia al suo compagno Giovanni Ongaro (fratture su entrambe le mani) e il calvario di 27 ore per riportarlo alla civiltà “se avessimo avuto l’inReach sarebbe stato molto più breve”. L’inReach invece consuma pochissimo. Hervè inoltre, presentando questa salita, la sua prima su una montagna di 8000 metri, ha ricordato l’importanza di poter ricevere previsioni meteo, grazie anche all’InReach, e dell’allenamento: “Karl Gabl ci aveva pronosticato solo 24 ore di bel tempo, poi vento a 100 km/h, così abbiamo programmato una salita “one-push”. Già l’importanza dell’allenamento, dunque: “senza la tecnologia non c’è allenamento, mi ritengo un ambasciatore dell’alpinismo romantico, ma sono i numeri che ci permettono di progredire e spingere più in là i nostri numeri”.   Dopo un lungo applauso al termine Hervè è stata poi portato da Giulio Beggio sulla sua barca ad osservare le pareti calcaree che offrono le montagne attorno al lago. Nel frattempo noi comunicavamo con loro e monitoravamo i loro spostamenti dal web grazie all’inReach.

Virb

Forini ha poi presentato la nuova Virb 360, a prima videocamera con GPS integrato in 4K per riprese a 360 gradi firmata dall’azienda americana. Un prodotto, ha spiegato Forini, che si colloca a metà tra i prodotti professionali, più costosi e molto meno gestibili in situazioni action e di sport estremi e i prodotti di prima fascia. È quindi l’oggetto perfetto sia per chi deve realizzare riprese professionali ma in situazioni di azione durante lo sport, dove sarebbe impossibile operare con le pesati e ingombranti macchine da ripresa a 360° ma anche per l’amatore che è interessato a condividere i suoi video con gli amici sui social.

Durante tutta la mattina è emerso un forte interesse da parte die negozianti presenti (13), molti di loro hanno voluto approfondire le specifiche tecniche con domande. Al termine dell’evento abbiamo scambiato qualche parola con Hervè per sapere qualcosa in più dei suoi sistemi di allenamento e sui futuri progetti e sogni nel cassetto che, tuttavia, ci ha richiesto di non svelare…