
L’azienda di spedizioni internazionali ParcelHero lancia l’allarme sulle conseguenze del conflitto in Ucraina per quanto riguarda il commercio.
Il rublo russo è già crollato del 30% ma non saranno solo i due paesi in guerra a pagare le conseguenze economiche.
Spazio aereo chiuso
Come rivela David Jinks, head of customer research di ParcelHero, l’Ucraina è un importante “corridoio” per il traffico aereo e le deviazioni imposte dalla guerra porteranno, nel breve termine, a una diminuzione delle spedizioni.
La maggior parte degli operatori di spedizioni internazionali ha sospeso tutti servizi per l’Ucraina dal 24 febbraio, e anche i principali corrieri come UPS, FedEx e TNT hanno deciso di non spedire in Russia. Ove possibile, i corrieri stanno restituendo gli articoli già in transito al mittente.
Altre aziende come DHL e DSV hanno chiesto ai loro dipendenti ucraini di rimanere a casa con le loro famiglie e di seguire le istruzioni delle autorità locali.
Navi cargo
Anche le spedizioni di merce via mare sono coinvolte. Il porto più importante nel territorio ucraino, Odessa, è fermo e, inoltre, l’Ucraina ha affermato che due navi commerciali di proprietà straniera sono state bombardate da forze russe.
Le spedizioni via terra invece vengono reindirizzate attraverso la Romania, il Libano e la Grecia.
Online
Non è solo il settore delle vendite di beni fisici a essere colpito. Le società britanniche, dell’UE e degli Stati Uniti che gestiscono servizi elettronici in Russia stanno vedendo i pagamenti bloccati dopo che questi paesi hanno rimosso alcune banche russe dalla rete di messaggistica Swift e hanno congelato i beni della banca centrale russa.
Le carte bancarie emesse da VTB Group, Sovcombank, Novikombank, Promsvyazbank e Otkritie non funzionano più per i clienti russi che cercano di pagare servizi online, come abbonamenti Netflix, o accedere ai servizi a pagamento di Apple e Google.
Guardando oltre i problemi logistici per le consegne, è probabile che le aziende internazionali vedranno un aumento dei costi a causa dell’incremento dei prezzi del diesel e della benzina.
Frumento
È altrettanto probabile che i rivenditori di generi alimentari vedranno un aumento dei prezzi. Le pianure russo-ucraine erano, infatti, un tempo chiamate “il granaio d’Europa”.
L’area esporta circa un quarto del grano mondiale e la metà dei suoi prodotti di girasole, come semi e olio. Per questo motivo, alcuni analisti prevedono un raddoppio dei prezzi globali del grano.
Bilancio
Quanto potrebbe costare tutto questo alle aziende internazionali? È troppo presto per dirlo ma, durante il conflitto molto più piccolo in Ucraina del 2014, un rapporto dell’Istituto di Studi Economici Internazionali di Vienna ha verificato che la Germania ha perso circa 3 miliardi di euro, seguita dall’Italia, che ha registrato una perdita di circa 1,4 miliardi di euro.
Francia, Gran Bretagna e Polonia hanno perso ciascuna circa 0,8 miliardi di euro.
L’attuale conflitto è su scala molto più ampia e le sanzioni economiche imposte alla Russia sono molto più severe, quindi è possibile che questi numeri siano solo la punta dell’iceberg.
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