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Le pareti colorate, la cura dei dettagli, l’ambiente confortevole. Il Corridore di Frosinone è stato appena ristrutturato direttamente dai titolari, Marco e Cristiano Boccia. I quali lo hanno trasformato in uno spazio caldo e accogliente, anche e soprattutto per i clienti

Le foto parlano chiaro. La scelta dei colori e il design fresco e moderno hanno poco a che fare con il classico negozio specializzato. O meglio, hanno molto a che vedere con Il Corridore e con la filosofia con i quali Marco e Cristiano si legano da sempre al mondo della corsa: il running come espressione di gioia e libertà lo si respira ovunque, non solo tra le pareti dello store ma anche negli eventi e nelle iniziative organizzate dai titolari, spesso originali e goliardiche, ma in grado di attirare e coinvolgere un’ampia comunità di persone.

I Boccia hanno aperto il punto vendita di Frosinone nel 2010 e quello di Roma nel 2015. Sono stati entrambi realizzati e ristrutturati direttamente da loro, che con “secchio e cazzuola” alla mano si sono occupati di tutto, dai rivestimento agli impianti. Oggi lo store di Frosinone conta una parte espositiva di 140 mq più un ampio magazzino e un secondo negozio, quello online, dove c’è la stessa cura di quella fisico.

Intervista a Marco Boccia, co-titolare Il Corridore

“I nostri negozi sono l’espressione della nostra personalità”

Da quale esperienza lavorativa provieni?

Vengo dal mondo degli pneumatici. Mi sono occupato per svariati anni sia della vendita in una importante azienda del settore, sia come responsabile servizio di prevenzione e protezione per il reparto ricostruzione pneumatici. Questa esperienza mi ha formato sia dal punto di vista commerciale, insegnandomi la cura e l’attenzione verso una clientela molto esigente, sia dal punto di vista tecnico, con la conoscenza approfondita delle gomme plastiche e delle mescole utilizzate per la ricostruzione degli pneumatici civili e industriali. Il caso ha voluto che quest’ultima specializzazione sia diventata molto utile nella conoscenza delle scarpe tecniche per lo sport e dell’importanza delle mescole di suole e intersuole.

Cosa vi ha spinto ad ampliare il negozio e a investire in uno dei periodi storici più difficili di sempre?

Pensiamo che sia giusto offrire alla clientela un servizio sempre rivolto al miglioramento e alle novità più interessanti, sia per quanto riguarda i prodotti del settore ma soprattutto anche per quella che noi consideriamo debba essere una vera esperienza emozionale, ovvero il negozio di riferimento dello sportivo. Per noi lo store non deve essere una semplice esposizioni di prodotti per la vendita, ma un luogo dove al cliente viene trasmesso un messaggio di positività, di passione, di empatia e di sinergia con altre attività apparentemente diverse, ma che se considerate a 360°, possono avere molti punti in comune. Credere in questo ci ha portato, in un periodo storico difficile, a non aver timore di rimettersi in gioco.

Come pensi che si trasformerà nei prossimi mesi il settore?

Il mondo dello sport (e in special modo quello dei negozi specializzati), nonostante questo periodo di crisi, è una piccola isola felice. Questo però non deve distogliere l’attenzione da quelle che sono le problematiche generali e dal cercar di capire quale sia la direzione giusta da prendere per il prossimo futuro. Inevitabilmente ci saranno degli scossoni anche nel nostro settore, ma noi li consideriamo di assestamento, per portare a una nuova rimodulazione sul territorio di tutte le attività legate allo sport, non solo dei negozi specializzati.

Il Corridore

Il primo paio di scarpe venduto, riportato dopo 12 anni dal cliente che le aveva comprate

Parliamo della location nel dettaglio, elemento spesso chiave per la buona riuscita di un progetto retail. Com’è strutturato lo store?

I nostri sono da sempre riconosciuti non come dei classici negozi di sport ma come un qualcosa di diverso e alternativo. Sono stati realizzati entrambi personalmente da me e mio fratello (il co-titolare dell’attività) e sono l’espressione pura della nostra personalità. Unici nel loro genere, cercano di far sentire il cliente in un ambiente che entri in empatia con la loro passione e il loro stato d’animo. Li fa sentire, detto in maniera molto semplice, “a casa”. Offre loro un servizio e una proposta alternativa, con eventi e iniziative volte a far crescere il movimento guardando soprattutto a mondi collaterali con passioni convergenti.

Cristina Turini

Potete leggere l’intervista completa sul nuovo numero di Running Magazine