
Il benessere dei dipendenti è un tema che sta molto a cuore a La Sportiva, motivo per cui sono state implementate alcune iniziative welfare. Ne abbiamo parlato con Romina Pinamonti, direttrice risorse umane.
Il contesto
La Sportiva ha vissuto un importante percorso di crescita negli ultimi anni grazie alla capacità di investire in persone, innovazione, tecnologie avanzate, digitalizzazione e ricerca. I dipendenti sono parte integrante del processo di sviluppo, motivo per cui il brand ha deciso di implementare il pacchetto welfare volto a migliorare il benessere generale dell’azienda e dei suoi lavoratori. Dal primo luglio, infatti, l’azienda ha promosso alcune novità: sono state messe a disposizione tre navette per raggiungere l’azienda, è stata ampliata la flessibilità oraria di ingresso al mattino dalle 7:30 alle 9:00 (con conseguente uscita possibile dalle ore 16:00 in poi) e si è espanso il programma di attività outdoor così come le serate culturali e formative. Abbiamo avuto occasione di parlarne con Romina Pinamonti, direttrice HR.
Come avete deciso di inserire le nuove iniziative? Qual è l’obiettivo?
Il motivo dell’inserimento è elaborato: possiamo sicuramente dire che La Sportiva sta attraversando una fase di fortissima espansione aziendale per cui si sente l’esigenza di consolidare, veicolare e mettere in pratica valori che si porta dietro da 100 anni. Questo perché può capitare che, quando un’azienda cresce tanto e in fretta, la filosofia e il dna si possono sfilacciare. Abbiamo sentito quindi la necessità di ritrovarci attorno ai nostri valori e di comunicarli alla comunità aziendale. Secondariamente, con queste iniziative vogliamo creare un ambiente lavorativo coinvolgente e infondere un clima aziendale di squadra e una cultura del prodotto: quando andiamo a fare una ferrata tutti insieme, testiamo contemporaneamente i nostri prodotti.
Quali risultati vi aspettate?
Per quanto riguarda un ritorno sull’investimento, non abbiamo assolutamente aspettative. O meglio, ci aspettiamo a lungo termine un ritorno culturale: un gruppo affiatato e un ambiente lavorativo nel quale le persone si possono riconoscere, stare bene e sentirsi rappresentate.
Il benessere incide sulla produttività di un dipendente?
Certamente. Il benessere ha tantissime sfaccettature, molte delle quali sono soggettive e personali. Ma crediamo che lavorare in un ambiente dove si sta bene e nel quale si hanno legami duraturi e genuini possa influire sulla produttività generale dell’azienda. Avere persone ingaggiate e motivate, appassionate del prodotto, non può che avere conseguenze positive in qualsiasi tipo di lavoro. Dal contabile al designer. Lo dico con fermezza perché abbiamo ottenuto riscontri e feedback molti positivi da parte del personale.
Leggi l’intervista completa a pagina 18 del Responsabile Issue!