
In attesa di poter tornare a vivere le fiere nella maniera in cui le abbiamo sempre conosciute, tra chiacchierate, strette di mano e sale gremite, ISPO 2021 si è svolto su una piattaforma virtuale.
I 31.574 partecipanti provenienti da 110 paesi hanno rivelato che, seppur non sia possibile e non avrebbe alcun senso fare un paragone con l’evento fisico, si tratta di un appuntamento importante a prescindere dalla sua declinazione digitale.
Il motto “Lo sport è più forte” è stato il leitmotive della kermesse a testimonianza della voglia di dar voce a un settore che ha diverse sfaccettature ma la mancanza dell’incontro vis à vis tra le persone si è sentita parecchio, come dimostrato anche da alcuni dei feedback ricevuti dalle aziende da noi contattate. In questo articolo vi riporteremo alcuni punti emersi. Troverete l’inchiesta completa sul numero 3 di Outdoor Magazine.
Per quanto riguarda gli interlocutori, quasi tutti gli intervistati parlano di un’alta percentuale di fornitori di materie prime, molti dei quali asiatici. Sono stati invece contattati da pochi negozi sia stranieri che italiani. Rispetto al tema retail sembrerebbe aver ridotto il loro accesso una piattaforma difficile da interpretare, il fatto che la fiera si sia svolta nei giorni infrasettimanali e che a questo punto dell’anno ci siano già stati contatti diretti con i commerciali.
Ritornando alla fruibilità del servizio, secondo i feedback dei loro interlocutori, le aziende raccontano di una user experience poco intuitiva, non in grado di coinvolgere i visitatori e le registrazioni multiple per poter usufruire dei vari contenuti sono risultati macchinosi e poco intuitivi. Dal punto di vista delle aziende in molti raccontano di un’area espositiva strutturata come una lista di prodotti o un catalogo che poco aggiunge ai siti ufficiali del marchio e dell’impossibilità di trasmettere emozioni vere o valori del brand e di effettuare un tour virtuale per gli “stand” in modo da avere una panoramica d’insieme. Qualcuno suggerisce la modalità “show” come possibilità di presentare in modo più coinvolgente le novità. Tutti dichiarano che non ha portato a risultati buoni in termini di sell-in.
Tra gli aspett positivi emerge quello legato alla possibilità di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato di fruitori, anche in ottica B2C e la qualità delle conferenze e delle tematiche trattate come spunti importanti per il business di brand e negozi.
A tutti ovviamente è mancato il contatto umano e tutti si augurano una futura edizione fisica. Nel caso in cui dovesse ripetersi in digitale molti dichiarano che dovrebbero valutare soprattutto in funzione di un miglioramento della piattaforma.
Gli intervistati riconoscono l’importanza della fiera, dell’essere presenti e del supporla come appuntamento imprescindibile per la sport Industry.
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