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Le azioni di Nike Inc hanno aperto quasi a 11% in più a Wall Street venerdì mattina dopo che i guadagni del primo trimestre sono andati meglio del previsto, calmando le preoccupazioni degli analisti circa le vendite all’ingrosso rallentate e un potenziale stallo del mercato in Cina. La regione del Nord America ha mostrato il suo primo declino per Nike in dieci trimestri a causa delle elevate scorte di mercato, ma le prestazioni sono andate molto meglio di quanto avessero previsto gli esperti.

Le vendite non hanno raggiunto gli obiettivi di Wall Street per la prima volta in due anni, ma Nike ha mantenuto le sue prospettive generali per l’anno.

Il cfo di Nike, Matt Friend, ha detto che i risultati generali del primo trimestre erano allineato con l’orientamento e gli sforzi di ridurre il livello di inventario del brand.

Le vendite al dettaglio di Nike nei canali direct e all’ingrosso continuano a crescere in aggiunta alle vendite straordinarie dello scorso anno. Sia l’inventario Nike che il nostro inventario di mercato totale sono sani“, ha detto Friend. “L’efficienza del capitale circolante sta migliorando con una catena di fornitura normalizzata“.

Friend ha detto che i margini lordi sono in espansione su base operativa, escludendo gli effetti dei cambi, e venti contrari transitori stanno diminuendo. “In breve, stiamo costruendo su una solida base per una crescita sostenibile e più redditizia a lungo termine“, ha continuato.

Vendite su del 2%, inventario giù del 10%

Nel primo trimestre terminato il 31 agosto, le vendite sono aumentate del 2% per un totale di $ 12,94 miliardi, appena sotto il target stilato dagli analisti e fissato a 12,99 miliardi. Nike aveva previsto una crescita nel fatturato dallo stabile alla singola cifra al massimo, riflettendo i suoi sforzi nel ridurre gli acquisti della prima metà dell’anno e il livello di inventario.

Le vendite del brand Nike sono cresciute del 2,5% raggiungendo i $ 12,4 miliardi, mentre quelle di Converse sono scese del 9%.

L’inventario del brand è sceso del 10% alla fine del trimestre rispetto l’anno precedente, prevalentemente a causa di una diminuzione delle unità. Le unità di inventario totali in tutto il mercato, compresi i canali diretti di Nike e presso i partner all’ingrosso, hanno visto un calo a cifra doppia rispetto all’anno precedente. Friend si dice “sicuro sulla salute e sulla forma del nostro marketplace“.

Entrate ben oltre i target degli analisti

Le entrate sono scivolate leggermente dell’1,2%, passando da $ 1,47 milioni a $ 1,45 milioni, ma sono andate ben oltre il consenso degli analisti, che stimava un 74 centesimi per azione – contro i 94 attuali.

Per canale, le entrate di Nike Direct sono salite a $ 5,4 miliardi, +6% rispetto all’anno precedente.

Mentre realizziamo la nostra strategia di elevare il marketplace tramite esperienze retail premium fisiche e digital, continuiamo a vedere che i consumatori vogliono connettersi direttamente e personalmente con il nostro brand“, ha detto Friend. “Infatti, l’engagement dei membri nel nostro business diretto ha visto un aumento a doppia cifra sull’anno scorso, con valori di ordini medi in crescita“.

Le entrate, tuttavia, sono state per lo più generate dai negozi, dove il traffico ha scalato le due cifre sul 2022. Questo impeto ha causato un cambio nelle vendite dai canali digitali a quelli fisici, che Friend ha dichiarato essere un evento simile a quello che stanno vivendo altri distributori. Le vendite di Nike Brand Digital sono aumentate del 2%, e il cfo non si è detto preoccupato di un eventuale rallentamento nelle vendite digitali.

Le entrate all’ingrosso sono rimaste invece relativamente stabili rispetto al 2022.

La crescita per regione

Per regione, le vendite in Nord America per Nike Brand hanno raggiunto $ 5,42 miliardi, con un calo dell’1,6%. L’EBITDA ha guadagnato il 4%.

Nella regione EMEA, Nike Brand ha invece vissuto un +6%, così come Nike Direct. I negozi del brand sono cresciuti del 17% mentre il digital è calato del 2%. Anche l’EBITDA ha subito un declino del 5%.

In Cina, le vendite per il brand Nike sono salite del 12%, Nike Direct è cresciuto del 10%, i negozi del 12% e il digital del 6%. L’EBITDA invece ha visto un piccolo avallamento del 3%. Le vendite retail tramite direct e ingrosso sono balzate a doppie cifre, segnando un altro trimestre dai forti volumi di vendita.

Le vendite dell’Asia Pacifica e dell’America Latina (APLA) per Nike Brand hanno riportato un +3% trainate soprattutto da Giappone, Sudest asiatico, India e Messico. Anche Nike Direct è cresciuto del 3%, con un guadagno del 10% nei negozi che compensa un declino del 3% della parte digital.

Previsioni per il futuro

Guardando avanti, Nike ha reiterato le sue previsioni per l’anno, continuando ad aspettarsi una crescita nelle entrate. Queste previsioni di crescita includono approssimativamente quattro punti di vento a sfavore per via della liquidazione accelerata e un sell-in all’ingrosso più ampio rispetto al 2022 “poiché abbiamo venduto circa cinque stagioni di equipaggiamento all’interno di quattro trimestri finanziari“.