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Ne avevamo già dato notizia ad agosto. Yvon Chouinard, fondatore del celebre brand outdoor Patagonia, da 45 anni impegnato per la salvaguardia del Pianeta, ci aveva “messo la faccia”. Comparendo persino in televisione, per chiedere al Presidente Donald Trump di tutelare i rimanenti 21 National Monuments (per rileggere la news e il discorso di Chouinard clicca QUI).

Avevamo già riportato le parole di Rose Marcario (il Presidente di Patagonia e CEO). 

Affermava: “I National Monuments sotto inchiesta sono un elemento fondamentale della nostra eredità nazionale e queste terre non appartengono solo a noi, ma anche alle generazioni future. Siamo dalla parte dei milioni di americani che hanno fatto sentire la propria voce per la protezione delle terre pubbliche. Speriamo che il Segretario di Stato Zinke ricorderà le sue radici e le sue parole e proteggerà questi tesori nazionali”.

Purtroppo le cose sono andate un po’ diversamente ed è avvenuta la cancellazione di alcune aree protette che potrebbero essere a breve vendute a compagnie private. Ad oggi, la stessa Macario, ha reso pubblico quanto segue: “Gli americani hanno già espresso in maniera netta la propria opinione riguardo al tentativo senza precedenti di eliminare i monumenti nazionali portato avanti dal Governo Trump. Le azioni illegali del Governo tradiscono la nostra responsabilità condivisa di proteggere questi luoghi iconici per le future generazioni e rappresentano la più grande cancellazione di aree protette mai avvenuta nella storia d’America. Abbiamo lottato per difendere questi luoghi da quando siamo nati e ora continueremo questa lotta in tribunale“.

In attesa di vedere i risvolti e le evoluzioni della situazione vi rimandiamo a questo link per ulteriori info.